Origini dello Yoga
La cultura indiana e, più in generale tutto l’apparato filosofico-religioso dell' India ha la sua origine nei Vedas, testi sacri che hanno per oggetto una “conoscenza” (veda) attinta attraverso l'esperienza personale e la percezione. La mente indiana concepisce i Veda come increati ed eterni.
Le origini dello Yoga risalgono appunto alle scritture vediche, precisamente ai suoi commentari “segreti”, le Upaniṣad. Una delle prime definizioni dello yoga si trova nel Katha Upaniṣad: “Lo yoga è la capacità di tenere i sensi sotto controllo”.
Lo Yoga, all’interno della filosofia induista, è uno delle sei scuole ortodosse insieme a Samkhya, Vedanta, Nyaya, Vaisesika e Purva Mimamsa, tutte legate ugualmente ai Veda, ma ognuna si concentra ne mette in risalto un aspetto. Dall’altra parte le scuole eterodosse, come Buddismo e Giainismo, vedono i Veda non come verità assolute ma come fonte di studio.
Intorno al 500 avanti Cristo gli insegnamenti dello Yoga vennero raccolti, coordinati e ridotti a sistema da Patanjali nella sua opera classica lo Yoga Sutra. Testo composto da 185 concisi aforismi in cui Patanjali indica la strada da percorrere e la disciplina che il praticante deve seguire per il assicurarsi la liberazione ultima. Qui descrive lo Yoga come “ controllo dei movimenti della mente” .
Lo Yoga contemporaneo inizia intorno al 1900 dopo Cristo, quando la cultura occidentale comincia a interessarsi più apertamente alla filosofia indiana e allo studio del sanscrito, fatto che permise a numerosi maestri indiani di arrivare in occidente a diffondere i loro insegnamenti.
E' il caso di Sri T. Krishnamacharya figura emblematica della tradizione culturale Indiana e precettore di altri grandi maestri tra i più conosciuti al mondo, come suo figlio T.K.V. Desikachar, suo cognato B.K.S. Iyengar e suoi discepoli Patabhi Jois e Indra Devi.
Iyengar Yoga
L’Iyengar Yoga prende il nome da Bellur Krishnamachar Sundararaja Iyengar, nato nel 1918 a Bellur, nello stato del Karnataka , in India.
Ancora molto giovane viene mandato dal suo maestro ad insegnare a Pune, nello stato del Maharastra, dove fonda il Ramamani Iyengar Memorial Yoga Institute dove vivrà e insegnerà fino alla sua morte, avvenuta all’età di 95 anni il 20 agosto 2014.
Grazie alla sua dedizione alla pratica e la sua sensibilità, i suoi insegnamenti proseguirono con successo portandolo a svolgere le lezioni in varie città del mondo e alla pubblicazione di vari libri, di cui il più famoso è “Teoria e pratica dello Yoga” del 1966.
L’insegnamento di B.K.S. Iyengar si distingue da quello delle altre scuole per il grande sviluppo tecnico delle posizioni (asana), che possono essere mantenute anche per un tempo prolungato. Le asana vengono eseguite portando l’attenzione ai minimi particolari nella ricerca dell’allineamento fra le varie parti del corpo. L’uso di attrezzi di sua invenzione consentono di assumere le posizioni correttamente e così di trarne beneficio, anche alle persone meno portate per il movimento, più avanti con l’età, con problemi fisici o semplicemente più rigide.
Tutto questo porta a maggior sensibilità e consapevolezza corporea, comprendendone i principi e le relazioni tra le varie parti. Inoltre, stimola il sistema nervoso centrale, favorisce l’afflusso di sangue e aumenta la forza e il vigore fisico.
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